Anche in Spagna come in Grecia: Màlaga respinge il Cie

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“Il 16 febbraio scorso la Commissione per i diritti sociali del Comune di Màlaga ha approvato, con l’accordo di tutte le forze politiche, un testo con cui si respinge l’apertura di un nuovo Centro di Identificazione ed Espulsione per migranti in città. La mozione, che sarà resa esecutiva nei prossimi giorni, è stata presentata dal Boureau of immigration su proposta dell’associazione Màlaga Acoge e della Piattaforma di solidarietà con gli immigrati.

«La città di Màlaga ha manifestato il proprio rifiuto a veder aperta, nel proprio territorio – recita il testo – qualsiasi struttura pubblica destinata a detenere immigrati, sotto qualsivoglia denominazione voglia dargli il ministero dell’interno». Per Adela Jimenez, presidentessa di Màlaga Acoge, questo annuncio rappresenta «Un passo in avanti nella lotta per la chiusura di questi centri in tutta la Spagna. Dopo che il Centro de los Capuchinos è stato chiuso, il governo centrale ha più volte manifestato l’intenzione di aprirne uno nuovo ma con questa mozione l’intera società di Màlaga manda un messaggio molto chiaro: non vogliamo alcun Cie».

Il 20 giugno del 2012 era stata chiusa la struttura già esistente grazie alle denunce di molte organizzazioni sociali, tra le quali proprio Malaga Acoge. Anche allora il consiglio comunale era intervenuto per sostenere tale provvedimento. In 22 anni dall’apertura, la storia del Cie di Malaga è stata caratterizzata solo da inutili sofferenze: migliaia le persone che vi sono transitate (17 mila solo fra il 2004 e il 2009, secondo il ministero dell’Interno) e tantissime sono state le denunce giunte dalle istituzioni e dai difensori civici operanti in Andalusia. Il consiglio comunale si era più volte pronunciato sulle numerose violazioni nel rispetto dei diritti umani e sulle condizioni di fatiscenza della struttura.

In una risposta scritta ad una interrogazione parlamentare, il Ministro dell’Interno spagnolo aveva ribadito l’intenzione di aprire tre nuovi centri, da ubicare ad Algeciras, Madrid e appunto Màlaga. Dopo la risposta del capoluogo andaluso si attendono diverse altre iniziative: sono molte, infatti, le associazioni e i gruppi che stanno lavorando per far chiudere gli altro otto centri finora esistenti in Spagna.”(fonte:corrieredellemigrazioni.it)

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