Riforma del codice penale in Kazakistan

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Ringraziamo la Fondazione Open Dialog, che ci ha inviato il loro recente articolo sulla riforma del codice penale in Kazakistan,che pubblichiamo.

“I cambiamenti introdotti sono in violazione degli obblighi internazionali del paese nell’ambito dei diritti dell’uomo.
La pubblicazione consiste in un’analisi di una serie di articoli della legge penale kazaka, recentemente introdotti o modificati, e in vigore dal 1 gennaio 2015. Gli articoli analizzati toccano concretamente le restrizioni dei principi relativi alla libertà di parola, il diritto di manifestazione pacifica e di associazione, il diritti alla vita e alla protezione dalla violenza, il diritto ad un processo giusto, alla difesa nonché i diritti dei detenuti.
il link della fondazione od
ODF_Law_on_terrorism_and_extremism_Kazakhstan_EN

L’articolo prova che la riforma iniziata dal presidente Nursultan Nazarbayev e dall’ufficio del pubblico ministero del Kazakistan rappresenta in realtà una continuazione del processo di repressione e restrizione dello spazio di espressione della società civile, dei giornalisti indipendenti e dell’opposizione politica nel paese.

Il Kazakistan, invece, sfrutta spesso la nuova legislazione per promuovere i messaggi di propaganda auto-promozionale tra i suoi partner internazionali, cercando di far passare le modifiche delle leggi per un processo di avvicinamento della legislazione locale agli standard internazionali. La riforma della legge penale in Kazakistan è stata criticata, i.a. dall’Austria, la Repubblica Ceca, l’Estonia, l’Irlanda e la Svizzera, nonché la Gran Bretagna durante il recente processo di revisione periodica dell’ONU (UN Human Rights COuncil’s Universal Periodic Review – UPR), tenutasi nel Novembre scorso a Ginevra .

Il nostro articolo completo si trova on-line, sotto il suddetto LINK (EN).

La Fondazione Open Dialog si appella, quindi, alle organizzazioni internazionali, nonché ai membri delle istituzioni europee e nazionali dei paesi membri, chiedendo di esercitare ogni tipo di pressione sulle autorità kazake, richiedendo che venga effettuata la revisione della legge penale secondo le raccomandazioni delle ONG locali e internazionali, il Parlamento europeo, l’OSCE, il Consiglio d’Europa, e che il Kazakistan richieda un’opinione della Venice Commission sulle nuove leggi. Si chiede anche alle autorità kazake di coinvolgere esperti internazionali nell’ambito della procedura penale e protezione dei diritti umani e instaurare un processo di miglioramento dei codici.

In allegato pubblichiamo in alto, inoltre, un breve testo sulla nuova legge sul terrorismo ed sull’estremismo in Kazakistan, la quale rischia di diventare una nuova scusa e base per ulteriori persecuzioni politiche nel paese.”

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