Relatore speciale ONU sui diritti umani dei migranti: “Coraggiosa la scelta di Mare Nostrum per la politica in Italia e in Europa”

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“Il 5 dicembre 2014 si è svolta a Roma presso la SIOI (Società Italiana per le Organizzazioni Internazionali) la conferenza stampa di François Crépeau, relatore speciale delle Nazioni Unite per i diritti dei migranti, alla fine della sua visita di follow up in Italia. Scopo della missione era quello di accertare gli ultimi sviluppi che hanno interessato il Paese dalla sua missione in Italia nel 2012 e le iniziative intraprese dal Governo in risposta alle sue raccomandazioni.
Il giudizio dell’esperto ONU è positivo: “L’operazione Mare Nostrum è stata una risposta adeguata e molto coraggiosa delle autorità italiane alla tragedia del 3 ottobre 2013.
L’intervista

Mi chiedo come mai le autorità europee non abbiano avuto lo stesso coraggio e non abbiano voluto continuare il buon lavoro svolto dall’Italia”.

Tre i cambiamenti positivi sottolineati dall’esperto: la riduzione del tempo di detenzione nei CIE. (nel suo rapporto, seguito alla prima missione in Italia, non era stato così ottimista auspicando una diminuzione dai 18 ai 6 mesi), maggiori sforzi nel sistema d’accoglienza con una più efficace distribuzione di centri di piccole dimensioni nel territorio e maggiori garanzie di protezione per i minori non accompagnati

Ma sono ancora molti i problemi che devono essere superati. In primis, ha evidenziato come sia assolutamente necessario applicare il principio di non refoulement, mentre purtroppo avvengono ancora, e non solo alle frontiere italiane, troppi casi di respingimento. Nonostante sia assolutamente positiva e sorprendente la riduzione del periodo massimo di detenzione nei Centri di Identificazione, l’esperto ha dichiarato che si devono tuttavia applicare misure alternative al trattenimento, arrivando quindi a chiudere tali strutture.

Un altro punto debole su cui l’Italia deve ancora lavorare riguarda l’accesso alla giustizia. E’ infatti necessario assicurare un’assistenza legale rapida e di qualità a tutti i migranti appena arrivati in Italia, che devono subito essere informati sui diritti e sulle procedure che li riguardano.

Il relatore speciale ha inoltre posto l’attenzione sulla necessità di una politica comune europea che preveda canali di accesso legali al territorio dell’Unione, come anche il Consiglio Italiano per i Rifugiati chiede da molto tempo. “Il controllo delle frontiere EU è di fatto in mano dei trafficanti”, ha affermato Crépeau, sottolineando come le politiche repressive non riescono a scoraggiare i flussi migratori, ma alimentano però l’illegalità e arricchiscono la criminalità. Crépeau è stato anche molto critico verso coloro che hanno affermato che le operazioni di salvataggio incentivano le partenze:“proteggere la vita delle persone è e deve essere più importante della protezione delle frontiere”.

Considerare il salvataggio come un pull factor, un fattore d’attrattiva, significa dare una risposta cinica a un problema che continuerebbe a esistere. Siriani, eritrei, somali decidono di partire e lasciare il proprio Paese perchè mossi da fattori di spinta talmente forti che superano qualsiasi deterrente, anche la paura di perdere la vita durante il viaggio.

Alla domanda su quali prospettive future nella gestione dei flussi soprattutto di richiedenti asilo, l’esperto ONU ha auspicato la creazione di un programma europeo a lungo termine di reinsediamento: “Se tutti i Paesi del nord del mondo accogliessero in modo equo i rifugiati, avremmo dei numeri assolutamente gestibili di rifugiati per ogni Stato. E se il Mediterraneo è la frontiera comune dell’Europa, allora deve essere gestita da una politica europea comune, con responsabilità condivisa da tutti gli Stati Membri”.(fonte:cir-onlus.org)

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