Rifiuta i “domiciliari” in casa del fratello che la violentava, ora rischia l’espulsione

espulsa
“E’ un’odissea dai tratti paradossali quella di una ragazza di 22 anni, originaria del Senegal ma che vive a Biella da quando ne aveva 7 e diplomata. Formalmente espulsa per un ritardo burocratico nel rinnovo dei documenti, le è stato sequestrato il passaporto da quando ha rifiutato la dimora obbligata nella casa dove aveva subito abusi e maltrattamenti. Il suo avvocato: “Per lei è pronto un posto da barista, ma senza documenti è bloccata”

Colpita da decreto di espulsione per un ritardo burocratico nel rinnovo dei documenti, è stata posta all’obbligo di dimora a casa dei genitori e del fratello, che aveva denunciato per maltrattamenti e violenza sessuale. Violato l’obbligo, la polizia le ha sequestrato il passaporto che nel frattempo era riuscita a ottenere. La vicenda, un’odissea dai tratti paradossali, tanto più alla vigilia della Giornata internazionale sulla violenza contro le donne, ha come protagonista Chiara, una ragazza senegalese di 22 anni, che vive in Italia – a Biella – da quando ne aveva sette, e che qui si è diplomata. Proprio a Biella, domani, si terrà l’udienza davanti al giudice di pace in cui il legale della giovane chiederà l’annullamento del decreto.
“Dopo che ho denunciato i miei parenti – racconta la giovane, che ora abita a Torino – al consolato del Senegal hanno iniziato a farmi pressioni affinchè ritrattassi; e le pratiche per ottenere copia del passaporto si sono stranamente allungate”. Il documento è
arrivato la scorsa settimana, ma le è stato subito ritirato dalla questura di Biella perchè aveva violato l’obbligo di dimora. “Spero – dichiara l’avvocato – che l’ordine di espulsione sia revocato dal giudice, anche perchè lei potrebbe ottenere subito un lavoro come barista che però non può avere senza permesso di soggiorno. E’ chiaro che la violazione dell’obbligo di dimora è avvenuta per ragioni facilmente comprensibili”. (fonte:torino.repubblica.it)

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