Giustizia: terminata prima serie di scioperi, i Giudici di Pace di un’unica associazione già sarebbero pronti a nuove proteste

PROTESTA DEI GIUDICIDIPACE
Da una fonte di stampa on line apprendiamo una notizia che pubblichiamo perchè ci sorprende come sia possibile che si diffondano in rete notizie non corrispondenti alla realtà dei fatti e che tendano a far apparire una situazione di conflittualità permanente di quasi tutti i giudici di pace (80 per cento???) con il governo ( e che invero non supera il 10 o 15 per cento della categoria e nemmeno in tutte le sedi ) e dalla quale Unità Democratica gdpo ha da tempo preso le distanze . Si approfitta,purtroppo, della tesa attuale situazione sindacale italiana ,che vedrà attuarsi il 5 dicembre prossimo uno sciopero generale di otto ore proclamato dalla Cgil, per riproporre un apparente ostracismo alla volontà del governo e del ministro Orlando di porre rimedio alla pluriennale mancata attuazione della riforma della magistratura onoraria di pace e per far mantenere,quindi, una situazione di umilianti proroghe annuali o biennali per tutti i magistrati onorari, che ,a parole, gli stessi astensionisti seriali chiedevano di far cessare…

…”Terminato lo sciopero dei giudici di pace, iniziato lo scorso 4 novembre, con adesioni a livello nazionale superiori all’80%, ma i giudici di pace sono pronti a proclamare nuovi scioperi.

Lo annuncia…in una nota che informa come già domani verranno riavviate le procedure per la proclamazione di un nuovo sciopero, preventivato per la prima settimana di dicembre.

“Avevamo annunciato già a settembre una lunga stagione di scioperi e così sarà fino a quando il Governo non accoglierà le nostre elementari richieste – dichiara il segretario generale …: trattamento economico e previdenziale congruo e continuità del rapporto, come imposto dalle raccomandazioni del Consiglio d’Europa e dai principi fondamentali dell’Onu sull’indipendenza della magistratura, anche a tutela della dignità della funzione, che è onoraria solo sulla carta, ma di fatto è continuativa ed a tempo pieno”. Sono inoltre previste ulteriori forme di protesta e l’imminente avvio di procedure giudiziarie, anche a livello internazionale, contro il ministero della Giustizia.”(fonte:ristretti.org)

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