Giudici di Pace divisi sullo sciopero di 5 giorni proclamato da una sola delle 6 associazioni di giudici onorari di pace

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Unità Democratica Giudici di Pace Onorari,assieme all’Unimo, già dal 12 settembre u.s. ,giorno dell’incontro con il Ministro della Giustizia Orlando, con un proprio comunicato si era dichiarata contraria ad agitazioni e scioperi preannunciati da un’unica associazione ,comunicato UDGDPO-UNIMO DEL 12 settembre 2014
ed ora anche altre associazioni si stanno dissociando dalla proclamazione unilaterale di uno sciopero ,che è da considerarsi controproducente ed assurdo come giustamente ha fatto l’Angdp, della quale pubblichiamo sia il comunicato che un’agenzia stampa sullo stesso comunicato:
COMUNICATO 17 settembre 2014

“I giudici di pace si spaccano sullo sciopero di cinque giorni, dal 29 settembre al 3 ottobre, proclamato da una delle loro organizzazioni rappresentative, l’Unagipa e che è legato alla riforma della categoria. Dall’astensione “si dissocia in maniera netta” l’Associazione nazionale dei giudici di pace (Angdp), secondo cui l’iniziativa rischia di essere “esiziale per i giudici di pace non solo mortificando il dialogo portato avanti faticosamente negli ultimi mesi, ma impedendo definitivamente l’approvazione della riforma che riconosca i sacrosanti diritti della magistratura di pace”.

L’Angdp conferma il suo “convinto apprezzamento per l’azione riformatrice intrapresa dall’attuale ministro della Giustizia, che ha istituito un tavolo di confronto con i giudici di pace che non trova precedenti e che per la prima volta ha sostanzialmente riconosciuto continuità delle funzioni per i giudici di pace in servizio e tutele previdenziali, come si legge sul sito istituzionale del ministero”. E definisce perciò “assolutamente incomprensibile” il ricorso alla estrema forma di protesta, tanto più che “il ministro Orlando ha espressamente e categoricamente disconosciuto il documento che smentiva gli accordi raggiunti al tavolo tecnico, pubblicato su alcuni siti internet e ha confermato i termini degli accordi conclusi negli incontri precedenti”.

“Un’astensione fondata su argomentazioni smentite, oltre ad un mancato rispetto del fair play istituzionale in presenza di un tavolo di confronto, costituisce un’ipotesi che può avere conseguenze estremamente negative per la magistratura di pace-insiste l’Associazione- specie in un momento in cui è possibile giungere in tempi brevi molti degli obiettivi per cui l’Angdp. si è battuta negli anni: riconoscimento di mandati plurimi ed aumento della competenza per valore e materia”.(fonte:diritto24.ilsole24ore.com)

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