Lotta all’arretrato civile Orlando: bonus fiscale a chi sceglie alternative

Donatella Ferranti
“Ancora pochi mesi e si volta pagina. È la promessa di Andrea Orlando, che dalla Festa dell’Unità di Bologna è tornato a parlare della riforma della Giustizia, provvedimento al quale il governo Renzi attribuisce un valore cruciale per rimettere in cammino il Paese. La riforma, ricorda il ministro, «è attesa da vent’anni» ed è quindi difficile pensare «che si faccia in venti giorni», ma le prime leggi potrebbero entrare in vigore all’inizio del 2015, annuncia il Guardasigilli. E assicura che la «sua» riforma non è contro le toghe. «Mi rendo conto che c’è una spinta dei magistrati, o di una parte, a mantenere così le cose, ma non credo si possa parlare in nessun modo di una volontà punitiva» ha assicurato l’esponente del Pd durante il dibattito con Donatella Ferranti sul tema «Una giustizia più veloce e moderna». Le nuove norme non saranno contro qualcuno, garantisce Orlando, saranno per l’Italia e le sue istituzioni: «Lo Stato deve fare in parte da scudo non per difendere il magistrato, ma per difendere la magistratura».

Il primo obbiettivo del capitolo sulla giustizia civile è velocizzare i processi, abbattendo almeno in parte la mostruosa montagna di cause in attesa. E qui sta la novità: un emendamento al decreto che consenta sgravi fiscali a quei cittadini che «alleggeriscono il sistema», scegliendo forme di giudizio alternative alle aule dei tribunali. Chi contribuisce a sgravare il numero dei processi potrà «recuperare parte delle spese sostenute» ha anticipato Orlando, spiegando che l’aiuto offerto dal cittadino allo Stato deve in qualche modo essere ricompensato. Davanti ai militanti del suo partito il ministro ha risposto alle critiche difendendo il provvedimento. «La vera privatizzazione della giustizia civile c’è oggi — ha affermato — nel momento in cui la giurisdizione non è in grado di dare dei tempi accettabili al processo e i più deboli soccombono, perché non sono in grado di aspettare ». Per il Guardasigilli sbaglia chi pensi di «difendere un feticcio», che scava un solco tra chi può permettersi il «lusso» di attendere il giudizio e chi invece non può farlo. Quanto agli organici, per Orlando la scarsezza di personale è «la priorità delle priorità». Lo confermano i numeri: «Siamo a un punto di rottura, 9.000 vuoti di organico con un’età media sopra i 55 anni». Il che vuol dire, ha chiosato, che in alcune realtà «siamo al di sotto della soglia di sopravvivenza». Sul piano politico il tema che più tormenta i democratici è forse l’abbraccio con Berlusconi. E qui Orlando ha spiegato come non sia sua intenzione «fare una cosa a favore o contro di lui». Il governo parla con tutte le opposizioni e non cerca altre maggioranze, anche perché si è scelto di non modificare la Costituzione riguardo alla giustizia. E infine la controprova per rassicurare i militanti democrat: «Se le vicende di Berlusconi avessero un peso, allora non ci sarebbero state certe lamentele di Forza Italia su alcuni punti della riforma ».(fonte:mentiinformatiche.com)

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