Giudice di pace : raddoppiate le cause a Treviso

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“Da 4 a 8 mila in un solo anno. Sono sempre più i trevigiani che fanno causa all’assicurazione per il mancato risarcimento.
Spese condominiali? Sono sempre meno gli inquilini che saldano i conti. Decreti ingiuntivi? Come se piovesse. E ora si aggiungono pure i contenziosi tra vittime degli incidenti stradali e le assicurazioni, che stanno stringendo sempre di più le maglie dei risarcimenti.

È la fotografia dell’attività dei giudici di pace di Treviso che, nell’arco di un anno, hanno quasi visto raddoppiare il numero delle pratiche piazzate sulle loro scrivanie: da quattromila nel 2013 a ottomila (e la speranza è che non crescano ancora) per l’anno in corso. Per converso però, il personale cala a vista d’occhio. Risultato? Le udienze procedono a tambur battente, ma, secondo quanto prevede il coordinatore dei giudici di pace Valerio Chiozzi, il rischio intasamento è dietro l’angolo. Per questo motivo, per mantenere il ritmo e fornire risposte ai cittadini che chiedono giustizia, nel prossimo autunno aprirà un nuovo sportello. Crisi economica da una parte e accorpamento degli uffici dall’altra, rischiano di far collassare il sistema. La ricetta per sopravvivere? «Abbiamo bisogno di spazi e personale», la preghiera di Chiozzi. L’accorpamento alla sede centrale di Treviso delle sedi periferiche ha provocato un’impennata del numero di pratiche: oltre duemila. All’aumento delle carte avrebbe dovuto corrispondere l’ingrossamento delle fila dei giudici.

«Attualmente siamo in sette», spiega Chiozzi, «con gli accorpamenti delle sedi periferiche sono arrivati solo tre nuovi giudici». Sulla carta invece la squadra trevigiana si sarebbe dovuta accrescere di cinque unità a fronte anche del pensionamento, alla fine di ottobre, di Ermanno Tristano. Ma non è solo una questione di giudici, sul fronte dei cancellieri la situazione è ancor più tetra: il team è costituito da dodici dipendenti, ma, a fronte della mole di lavoro, sarebbe necessaria l’assunzione di almeno sette persone. Chiozzi non lancia appelli esosi. Capisce la crisi, le difficoltà della giustizia italiana, per questo si augura che la squadra dei cancellieri venga aumentata anche di sole tre unità.

Ed è proprio l’effetto crisi a essere il sospettato numero uno dell’aumento spropositato del numero delle cause che finiscono di fronte al giudice di pace. «In questi mesi», sottolinea il coordinatore dei giudici di pace, «abbiamo notato un aumento sensibile del numero di opposizioni a decreti ingiuntivi di pagamento. Si tratta di per lo più di questioni di tipo condominiale. Sono sempre di più gli inquilini che non riescono a far fronte alle spese. Ricevuto il decreto ingiuntivo, sempre più spesso si oppongono e parte la causa».

Ma c’è un nuovo fenomeno che sta prendendo piede al secondo piano del palazzo di giustizia: sono sempre di più i trevigiani che portano di fronte al giudice le compagnie di assicurazioni. «Stiamo vedendo sempre più casi», sottolinea Chiozzi, «di cittadini che si rivolgono al tribunale perché ritengono di non aver ottenuto un congruo risarcimento danni – oppure proprio non l’hanno ottenuto- dopo un incidente stradale». Ieri quasi due terzi delle udienze del giudice Chiozzi vedevano proprio l’un contro l’altro vittime di incidenti e compagnie assicurative. Che è successo? Le assicurazioni hanno stretto i cordoni della borsa. Ma il coordinatore dei giudici di pace sottolinea che per converso sono diminuiti in numero considerevole i ricorsi per le multe: «Con ogni probabilità ha inciso molto l’introduzione dello sconto del 30 per cento della sanzione se questa viene pagata entro pochi giorni da quando è stata emessa».”di Fabiana Pesci (fonte:tribunatreviso.gelocal.it)

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