La Croce Rossa blocca l’arrivo dei migranti a Jesolo

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“Ne erano sbarcati un’ottantina all’aeroporto Marco Polo provenienti da Catania Sono stati smistati nelle strutture di Chioggia, Padova, Treviso, Vicenza e Verona. Braccio di ferro tra Croce Rossa Italiana e Ministero dell’Interno su dove portare ottanta profughi arrivati ieri pomeriggio all’aeroporto Marco Polo. Il Dipartimento Libertà Civili che si occupa di trovare la sistemazione ai profughi pretendeva che venissero portati nella struttura della Cri di Jesolo, ma la Croce Rossa ha detto no e i migranti sono stati portati in altre strutture di Chioggia, Padova, Treviso, Vicenza e Verona.

Oggi in Prefettura a Venezia, tavolo di coordinamento tra i Prefetti e i Questori del Veneto sulla gestione dei profughi. La gran parte di quelli arrivati in regione, da aprile a oggi, se ne sono andati. Il loro progetto di migrazione era diverso dal restare in Italia.

L’aereo con gli ottanta profughi è arrivato poco dopo le 15 proveniente dall’aeroporto di Catania. A bordo tutti cittadini eritrei tra i quali alcuni minori di età tra i 16 e i 17 anni. Nel gruppo anche tre donne.

In mattinata il Dipartimento che si occupa di gestire la sistemazione dei migranti richiedenti asilo per motivi umanitari avevano contattato la Croce Rossa perché mettesse a disposizione la sua struttura di Jesolo. Dalla Cri è arrivato un secco no. Infatti i suoi responsabili hanno spiegato che la struttura di Jesolo è destinata ad ospitare i richiedenti asilo che si presentano alle frontiere di porti e aeroporti del Nordest. Nel frattempo l’aereo è arrivato e il braccio di ferro è continuato mentre la polizia di frontiera ha fatto scendere i profughi e li ha accompagnati nella zona della darsena. Questo anche per timore che una volta sbarcati potesse scoppiare qualche protesta di queste persone che invece sono rimaste sempre tranquille.

Durante le trattative la Cri, a un certo punto, si era dimostrata disponibile a ospitarli se però il Ministero pagava, pro capite a profugo, 47 euro al posto dei 35 che invece sborsa per gli altri richiedenti asilo. Niente da fare, il Ministero ha trovato altre soluzioni e dopo alcune ore la situazione si è sbloccata e gli stranieri sono stati accompagnati con pullman, scortati dalla polizia, in diversi altre strutture.

Questa mattina è stato convocato in Prefettura il “Tavolo territoriale regionale per i migranti”, al quale sono stati invitati a partecipare, oltre ai Prefetti e ai Questori del Veneto, la Regione, le Province, i Sindaci dei Comuni capoluogo, i rappresentanti di Anci e Upi. L’incontro è finalizzato a dare attuazione alla strategia di accoglienza dei migranti richiedenti protezione internazionale, definita in ambito nazionale in sede di Conferenza unificata e concordata tra Stato, Regioni e autonomie locali.

La strategia prevede l’individuazione, in ambito regionale e d’intesa con la Regione, di uno o più hub che fungeranno da veri e propri centri di smistamento dei migranti, che saranno assegnati secondo un oggettivo criterio di ripartizione tra le regioni italiane”. di Carlo Mion (fonte:nuovavenezia.gelocal.it)

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