A Bologna il Cie senza più’ sbarre: accoglierà’ 200 immigrati profughi

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“L’ex Cie di Bologna cambia pelle. Chiuso da ormai più di un anno, l’ex centro di identificazione ed espulsione da oggi ospiterà 200 profughi provenienti dall’Africa. Diventando, di fatto, una struttura di prima accoglienza per i migranti che richiedono asilo politico in Italia. Dopo anni di polemiche sul destino del Cie, ieri è finalmente arrivata la svolta. Davanti alla nuova emergenza profughi, la città per la prima volta ospiterà in via Mattei gli stranieri che arriveranno, probabilmente in treno, da Salerno. Nel porto della città campana sono infatti attesi per questa mattina oltre duemila migranti, tratti in salvo dalle navi militari italiane impegnate nell’operazione Mare Nostrum.

Secondo le ripartizioni del Viminale, Bologna dovrà farsi carico di 200 persone. Una volta arrivati in Italia, saranno gli uomini della Prefettura di Bologna ad accompagnare i rifugiati nel capoluogo emiliano.

Come già in passato “avevamo pensato anche agli alberghi”, spiega il sindaco Virginio Merola, che esulta davanti a questa svolta: “Pur nell’emergenza abbiamo vinto una grande battaglia di civiltà”. Dopo mesi di trattative col governo, ricorda, “siamo riusciti a trasformare quel posto da una struttura carceraria a un lungo di accoglienza per gli stranieri che vengono nel nostro Paese”. Nell’attesa, ieri in via Mattei sono subito iniziati i preparativi per rendere vivibile e pulita la struttura che ora dovrà accogliere decine di famiglie di origine africana. Ma sarà una corsa contro il tempo: trattandosi di richiedenti asilo, ad esempio, nell’ex Cie dovranno essere rimosse anche barriere architettoniche e cancellate esterne.

La nuova funzione del Cie testimonia come il pressing della giunta Merola abbia funzionato. A parlare da tempo di un “superamento” del centro era stato proprio il primo cittadino, che lì aveva ipotizzato un centro di prima accoglienza per i migranti in arrivo. Una sorta di “hub” di smistamento per gli stranieri in transito sotto le Due Torri. Anche il consiglio comunale, non senza polemiche, aveva votato un testo ad hoc che definiva Bologna “indisponibile” a ospitare un centro di espulsione. Rassicurazioni in questo senso erano infine arrivate dal sottosegretario Graziano Delrio dopo un incontro a maggio scorso con l’assessore al Welfare, Amelia Frascaroli (“dal governo ci sono segnali positivi”, spiegò lei). Ora la conferma.

L’addio al “vecchio” Cie arriva in realtà un anno e mezzo dopo la chiusura della struttura, scattata dopo la rescissione del contratto con il consorzio L’Oasi (che era subentrato nella gestione del centro alla Misericordia). In fuga da guerre, conflitti civili e carestie, quelli che arriveranno oggi non sono però gli unici profughi al momento sotto le Due Torri. Già due giorni fa sono arrivati 54 somali ed eritrei, divisi tra l’albergo in via del Pallone e il residence Galaxy di via Fantin. Con quelli di oggi, il totale sale a 486. E in Prefettura sono convinti che altri ne arriveranno nelle prossime settimane.(fonte:repubblica.it)

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