Il giudice di pace sarà salvato grazie ai dipendenti comunali a Chiari (Bs)

chiari
“Quattro impiegati lavoreranno in viale Bonatelli Vizzardi: «Questa soluzione? Un cerotto immediato» Appello agli altri Comuni per condividere le spese
L’ufficio di viale Bonatelli fu inaugurato 9 anni fa dal ministro Castelli
Tagli ereditati ma tagli ugualmente osteggiati: anche se di segno politico opposto, la vecchia e la nuova amministrazione di Chiari hanno manifestato entrambe la loro contrarietà all’idea che si chiuda un’era, quella del giudice di pace «in loco». Così il nuovo sindaco lancia un appello agli altri primi cittadini della zona per salvare la giustizia locale, lavorando in sinergia.

I tagli voluti dal Governo Monti erano stati giudicati inopportuni dal sindaco precedente, e pure avvocato come il suo predecessore, aveva già giudicato pericolosa e deleteria la scomparsa dell’ufficio. Perciò ha già preso in carico l’oneroso iter che servirà a mantenere l’ufficio.
NON SI TRATTA di una battaglia soltanto politica o burocratica, nel senso deteriore del termine: non è un bisticcio tra potere «locale» e «centrale» per questioni ideologiche. È una questione pratica e urgente per l’amministrazione , perché dopo la decisione governativa gran parte dei giudici di pace è rientrata al tribunale del capoluogo.
Ma quanto costerà al Comune tenere aperta la sede giudiziaria di viale Bonatelli? Molto, non c’è che dire, anche se il bilancio non sembrerà troppo appesantito dalle cifre, in apparenza. Sulla figura singola del giudice di pace, a seguito della richiesta del Comune, Chiari potrà continuare a contare, come annunciato dal ministero a metà marzo. Il giudice di Chiari, tra l’altro, nel frattempo ha liquidato le ultime udienze della sede di Orzinuovi, ormai in chiusura. Ma il sistema si regge su una struttura, che, senza i provvedimenti presi dall’amministrazione, non esisterebbe più. Così l’intera pianta organica dell’ufficio sarà a carico del Comune, mediante lo «storno» di quattro dipendenti comunali, per quasi tutto l’orario di servizio. Un impegno massiccio del municipio, che salverà l’ufficio: i costi non saranno inferiori ai 150 mila euro annui.
«È il nostro impegno per i cittadini – spiega – che non meritavano di restare orfani di un servizio tanto importante. Chiari tra poco accoglierà l’apertura di Brebemi e con la nuova autostrada indubbiamente aumenteranno anche le controversie. Vogliamo coinvolgere gli altri Comuni interessati al servizio, per condividere al più presto anche i costi. Lo faremo in base ad una serie di criteri oggettivi che definiremo nei prossimi mesi».
La nuova sede dell’ufficio fu inaugurata nel 2005 dal ministro della Giustizia Roberto Castelli. «Ciò che stiamo facendo – dice – è un “cerotto” immediato per evitare la chiusura. Anche in minoranza avevo evidenziato l’urgente necessità di garantire la continuità, e coerenza vuole che da sindaco la difenda. I dipendenti coinvolti svolgeranno attività di formazione e aggiornamento con un dirigente che li seguirà come cancelliere».” di Massimiliano Magli (fonte:bresciaoggi.it)

FacebookTwitterEmailTelegramShare

I Commenti sono chiusi