Processi online, notifiche caos in Umbria

giudpace
“Errori e ritardi segnalati dagli avvocati alle prese con pen drive .PERUGIA – «Ho atteso il fatidico giorno del 1° luglio per inviare tutta la documentazione per via telematica e oggi mi è arrivata la comunicazione della cancelleria di rifiuto del deposito di un ricorso perché avrei allegato documenti in formato non accettato. Ho seguito le istruzioni alla lettera, anche il passaggio nel quale si diceva che tutti i documenti sarebbe stati trasformati automaticamente, una volta inseriti nella busta virtuale, dal sistema telematico».

È la protesta di un avvocato perugino alle prese con la novità del processo civile telematico, il cui taglio del nastro è avvenuto pochi giorni fa, ma che fa arrabbiare molti. Rifiuti che nei primi giorni sono stati notificati a molti legali.
«È un sistema per vendere software specialistici – dice un altro avvocato – ma nonostante gli investimenti non sembra funzionare a dovere. Solo che stiamo parlando di giustizia. Immaginate una parte che viene esclusa da un processo perché nella casella di posta elettronica non c’è nulla. Una volta bastava una ricevuta postale a dimostrare una notifica, adesso? Le remissioni in termini si sprecheranno». I server e le reti di comunicazione, forse non sottoposti a test con un volume alto di fascicoli, hanno ceduto sotto il peso dei depositi del primo giorno di attivazione.
Il processo civile telematico è obbligatorio per legge per il procedimento monitorio, cioè quello con cui il giudice, senza udire la parte debitrice, attribuisce al creditore un titolo esecutivo, al fine di evitare le spese di un regolare giudizio. L’informatizzazione degli atti dei processi civili e penali può salvare la giustizia? Forse no, ma sicuramente consentirà di fare notevoli risparmi: per l’Umbria si potrebbe arrivare a 6 milioni di euro. Però c’è chi protesta. I giudici, ad esempio, saranno chiamati a trascorrere più ore davanti al computer, con i conseguenti rischi per la vista e la schiena. I giudici onorari questo problema sembra che non l’avranno, visto che non sono forniti di computer abilitato ad entrare nel sistema del processo civile telematico (sarebbero stati invitati ad acquistare un pc personale). A Balanzano c’era una sola postazione per più magistrati onorari. Forse nella nuova sede in piazza Matteotti, a settembre, ci sarà qualche postazione in più.
«Vogliamo parlare della fattura elettronica? 500 euro per acquistare il programma gestionale, ma il ministero non ha ancora provveduto ad adeguarsi al pagamento delle parcelle – afferma un avvocato – Ho parlato con il mio commercialisti e se le dovessi fare a mano spenderei 25 euro per ogni fattura. Senza avere tempi certi sui pagamenti da parte dello Stato».
«Processo telematico? Gli ufficiali giudiziari sono in ferie, le cancellerie sono chiuse o ad orari ridotti, l’ufficio del giudice di pace è non pervenuto, si dimenticano di annotare a quale giudice è stato assegnato il ricorso. Questo è lo stato della giustizia in Umbria» dice sconsolato un avvocato.” (Fonte:giornaledellumbria.it)
u. m

FacebookTwitterEmailTelegramShare

I Commenti sono chiusi